Il mutuo a tasso variabile

Il mutuo a tasso variabile è una tipologia di finanziamento in cui l’ammontare degli interessi è direttamente collegato all’andamento dell’indice di riferimento legato al costo del denaro in Europa: l’Euribor.  Il tasso di interesse del mutuo varia quindi in relazione all’andamento di questo parametro d’indicizzazione e, conseguentemente, la rata da pagare si modifica di volta in volta. Se i tassi salgono la rata di conseguenza aumenta, nel caso scendano la rata ovviamente diminuirà.

L’EURIBOR (Euro Interbank Offered Rate, rilevato dalla Banca Centrale Europea) è solo la parte che oscilla, cioè sale scende ed è strettamente collegato all’andamento del costo del denaro nell’area Euro. Il tasso di interesse finale è tuttavia composto anche da una componente fissa, lo SPREAD, ossia un valore percentuale (che varia mediamente tra il 2,5% e il 4%) stabilito nel contratto di accensione del mutuo, e che rappresenta il guadagna della banca che concede il prestito.

La formula sarà così composta:

Tasso di interesse mutuo a tasso variabile = Euribor (componente variabile) + Spread (componente fissa)

 

mutuo tassi d'interessi variabile

Tasso variabile riferito al tasso BCE

Dal 1 gennaio 2009 la legge obbliga le banche a proporre ai propri clienti anche l’opzione dei mutui variabili riferiti direttamente al tasso BCE. In poche parole con la componente di interesse variabile misurata in base al tasso stabilito dalla Banca Centrale Europea. Per i mutuatari può essere un vantaggio, perché il tasso BCE è meno soggetto ai movimenti del mercato e ai rincari dei periodi di crestita dell’Euribor.

Il mutuo Bce può essere dunque una promettente alternativa al più classico variabile riferito all’Euribor più rischioso e sottosto a più sbalzi ed alle regole del mercato internazionale. Ma è anche un buon comprromesso rispetto al fisso, ancora molto caro, con 2 punti percentuali in media sopra quello variabile.

Vantaggi per chi opta per i mutui a tasso variabile

I vantaggi principali di questo tipo di finanziamento:

  • nel caso l’Euribor scenda, gli interessi da pagare della rata saranno minori;
  • almeno all’inizio normalemnte, il tasso variabile è più basso rispetto al fisso (un periodo che può durare anche anni). La rata di partenza è quindi minore e più conveniente rispetto a quella di un finanziamento con rimborso costante;
  • lo spread posto dalla banca erogante è generalmente più basso;
  • gli esperti che seguono da anni gli andamenti dei mercati, ritengono che sul lungo periodo i rialzi e le diminuzioni degli indici di riferimento vanno ad equilibrarsi, dunque al termine del rimborso si avrà un bel risparmio rispetto al prestito con tasso fisso.

Svantaggi

Di seguito gli svantaggi principali:

  • se l’Euribor sale, si avrà un rincaro della rata mensile che riflette l’aumento dell’indice di riferimento;
  • potrebbe esserci un periodo più o meno lungo dove le rate saranno alte.

Consiglio: prima di optare per il tasso variabile di un mutuo per l’acquisto della propria casa o altre finalità è bene fare un attento e preciso studio delle proprie finanze e valutare la propria capacita di sopperire ai possibili periodi d’aumento delle rate. Il mutuatario dovrà prendere in considerazione la durata, le sue prospettive reddituali per il futuro e le previsioni sui tassi.

Non c’è da aver paura e considerarlo come sinonimo di rischio, ma è giusto capire il suo funzionamento e se riteniamo che sia un prodotto adatto alle nostre caratteristiche. Come sopra accennato il risparmio e la convenienza sono normalmente a favore del variabile.

Essendo che il tasso d’ingresso è generalmente più basso rispetto al tasso a regime è utile fare il calcolo del piano di rimborso tenendo conto più di quest’ultimo che sulla promozione iniziale.

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