Il calo dell’Euribor risulta continuo oramai da luglio del 2011, arrivando fino al minimo di questi giorni a 0,75% (Euribor 3 mesi). Questo farà sicuramente contenti i 3 milioni di italiani che stanno rimborsando un mutuo a tasso variabile.
Per renderci conto, questa discesa del tasso di riferimento corrisponde all’incirca a 2 tagli del costo del denaro da parte della BCE.
Potete osservare meglio l’andamento dei tassi d’interesse di riferimento in questa pagina.
Per chi ha un mutuo come cambia la situazione?
Ovviamente, come avrete già capito, chi ha sottoscritto in passato un mutuo a tasso variabile può solo essere contento di questo continuo calo che fa risparmiare molti euro per ogni rata meno salata alle famiglie in un momento non certo facile. Infatti, tra imu, aumenti di bollette, benzina e altri aumenti ogni famiglia dovrà spendere parecchio in più rispetto allo scorso anno.
Per riprendere un esempio dal ilsole24ore, su un mutuo di 150mila euro da rimborsare in 25 anni, la rata di maggio sarà meno cara di circa 50 euro.
Mentre per chi vuole stipularne uno?
Per i nuovi padroni di casa che dovranno sottoscrivere un mutuo, i continui cali degli Euribor rendono molto più conveniente i contratti a tasso variabile, almeno per un po’. Il divario con il tasso fisso, confrontando le migliori offerte delle banche, si posiziona addirittura a 250-300 punti base. Molto per tutti. Prendendo sempre come esempio un mutuo nella media il risparmio si aggirerebbe sui 2000 euro l’anno, che non sono uno scherzo. Chiaramente c’è da sottolineare che in futuro potrebbe andare differentemente, ma per questo si può stipulare anche un mutuo a tasso misto.
Previsioni, come sarà l’andamento futuro dell’Euribor?
Ma come sarà l’andamento dell’Euribor nei prossimi anni? Nel breve periodo è previsto un ulteriore calo fino a settembre 2012 dove scenderà sotto quota 0,70%. Dopodiché, a dicembre, tornerà a salire, ma molto lentamente. S i ipotizza che rimarrà sotto quota 1% fino al marzo 2014 per poi salire fino all’1,9% nel 2016. Posto che l’attuale crisi economica europea non si risolva, a sopresa, prima del previsto.