In questo spazio, ci dedicheremo ad ulteriori alternative per ottenere i prestiti, in caso di elevati fabbisogni di liquidità:la cessione del credito per gli autonomi (formula pro-soluto; formula pro-solvendo); la cessione del credito per i dipendenti pubblici e privati (tipicamente richiesta la formula pro-solvendo).
Ecco alcuni chiarimenti sulle due forme principali di cessione del credito (a fronte di un prestito).
Prestito pro-soluto Vs Prestito pro-solvendo: Cessione quinto e Factoring
Pro-solvendo vuol dire che se il debitore verso cui vantavamo un credito, oggetto della cessione a scopo di finanziamento, non paga ritorniamo quali obbligati.
Non a caso la cessione del quinto dello stipendio (e per conseguenza il prestito delega), viene definita quale cessione pro-solvendo, dettaglio spesso ignorato da chi effettua detta pratica di finanziamento. Alcuni istituti finanziari, in particolare, concedono tale opportunità solo a dipendenti pubblici. La cessione del quinto è sì un prestito garantito riservato anche ai protestati che però hanno un contratto di lavoro ma, essendo a firma singola (non richiede ulteriori garanti), implica molta attenzione da parte di chi concede il finanziamento sull’affidabilità del debitore ceduto (nel nostro caso datore di lavoro).
Il pro-solvendo richiede, quindi, non solo per legge la necessaria presenza di coperture assicurative.
Aggiungiamo qualcosa sul prestito delega, visto che l’argomento cessione del quinto è stato già illustrato: si può arrivare al doppio quinto del salario netto mensile ( quindi anche il 40%). Ma tale doppia trattenuta sulla busta paga, comportando maggiori costi per alcune aziende private potrebbe non essere accettata. Trascorso il 40% del piano di ammortamento si può procedere a rinnovare la cessione o la delega, ottenendo liquidità ed estendendo la durata del finanziamento a parità di rata. Il prestito delega non è incompatibile con la cessione del quinto ed anzi vi può essere associato, soprattutto se la cessione del quinto non è rinnovabile.
Se ribaltiamo l’analisi spostandoci verso i liberi professionisti, dovremmo parlare di factoring che, a differenza della cessione del quinto, non sta conoscendo crisi (volume d’affari a fine maggio 2012 di ben 65,057 miliardi di euro). L’Italia, anzi, è stata definita leader del factoring (si ottiene un prestito a fronte della cessione di crediti commerciali e non). In particolare, la società Mediofactoring del gruppo Intesa San Paolo si è classificata al 4° posto rispetto alle altre società internazionali. E’ stata, inoltre, rilevata la convenienza di tali finanziamenti rispetto a quelli tradizionali, risultando i tassi minori rispetto a quelli dei finanziamenti tradizionali, così come per il quinto.
Distinguendo tra formula pro-soluto e pro-solvendo, Mediofactoring dedica il pro-soluto alle realtà imprenditoriali medio-grandi, richiedendo per quelle più piccole il pro-solvendo
Ecco, in particolare, alcuni chiarimenti normativi sull’accollo del debito, pure con riguardo ai mutui.
Ciò che è scritto nel Codice civile (Art.1273-Accollo)
“Se il debitore e un terzo convengono che questi assuma il debito dell’altro, il creditore può aderire alla convenzione, rendendo irrevocabile la stipulazione a suo favore.L’adesione del creditore importa liberazione del debitore originario solo se ciò costituisce condizione espressa della stipulazione o se il creditore dichiara espressamente di liberarlo“.
Solitamente, si applica un po’ il pro-solvendo anche per il mutuo ipotecario collegato all’abitazione, nel senso che si dà luogo ad un accollo di tipo cumulativo ( e non di natura liberatoria). In questo caso, se non paghiamo noi acquirenti della casa è chiamato in causa il precedente proprietario.
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Giuseppe
16 Gennaio 2018 alle 19:55Salve ma questa pratica puo essere fatta anche con.cessione del quinto?Cioe’ se io ho una cessione del.quinto in.corso potrebbe accollarsela anche un mio familiare con.il benestare della banca e liberarmi dalla cessione?